La Crocifissione

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La Crocifissione

Artista:

Tecnica: Olio su tela,

Opera In Archivio, In Vendita
Anno: 1593
Misure:
Note:

GUGLIELMO CACCIA

Crocifissione

Olio su tela

1593 (firmata e  datata) 

Chiesa del SS. Nome di Maria – Calliano (AT)

Diocesi di Casale Monferrato 

L’opera datata e firmata è fondamentale nel percorso artistico di Guglielmo. Infatti nell’anno 1593 con questa tela rivela per la prima volta dopo gli affreschi di Crea, lo stato della sua arte e della ricerca di una propria parlata stilistica. Equilibrata nella composizione e raffinata nella stesura cromatica, l’apertura spaziale della prospettiva a discapito della presenza scenica dei personaggi mostra la carica sentimentale e spirituale che già pervade il pittore. Lo squarcio del paesaggio ed il Cristo in Croce che occupa la metà superiore della scena, vibrano di una intensità tale che sembra di avvertire il vento soffiare dalla terra verso le nuvole scure. La separazione netta tra i personaggi ai piedi della Croce ed il Cristo, evidenziano la sostanza del Figlio di Dio, proiettato già al cielo in una sorta di pre assunzione. 

I personaggi sono rappresentati con grande perizia tecnica sia nelle forme e nelle vesti che nella realizzazione minuziosa dei volti. San Giovanni Evangelista in rosso accende di colore la scena ed il suo sguardo conduce in direzione del Signore e riprende lo stesso soggetto rappresentato da Bernardino Lanino nel Cristo crocifisso, santi e donatori, oggi visibile nel Museo Civico di Biella e proveniente dalla chiesa di San Sebastiano. Medesima è la posizione del corpo con le mani congiunte e la testa reclinata, che però Guglielmo esaspera nella torsione. Ancora da una pala del Lanino, Cristo in Croce e santi del Duomo di Novara deriva l’invenzione della Maria Maddalena inginocchiata ed abbracciata alla Croce e la corona delle nuvole nere che fanno da contorno al corpo del Cristo morto. La primogenitura della Maria Maddalena nella originale posizione ai piedi della Croce, va ricondotta alla Crocifissione di Gaudenzio Ferrari della Pinacoteca Civica di Varallo ed ancora prima alla tavola di identico soggetto attribuibile alla bottega degli Scotti, con cui Gaudenzio opera in gioventù, oggi visibile a Budapest. 

Nella rappresentazione della Madonna in piedi, nella delicata ed indovinata posizione di aggraziato dolore, Guglielmo perfeziona il rosa della veste ed il blu della tunica, dualismo cromatico che diverrà ricorrente nelle opere successive e che già sperimentò in nuce, nella tavola di Guarene della Madonna con il Bambino, San Michele Arcangelo e San Rocco datata 1585