CAMILLO PROCACCINI

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CAMILLO PROCACCINI. LA BOTTEGA TRA INNOVAZIONE E TRADIZIONE NELLA MILANO DI INIZIO SEICENTO.

LA NATIVITA’, olio su tela 1612/1613 Chiesa di Sant’Alessandro in Zebedia Milano

Nella chiesa di Snt’Alessandro in Zebedia, la cappella della Natività, posta al termine della navata destra, a alto del presbiterio, è stata completamente affrescata da Guglielmo Caccia detto il Moncalvo, nel periodo di soggiorno milanese tra il 1614 ed il 1619.

Sull’altare della cappella è collocata la grandiosa pala della Natività, eseguita da Camillo Procaccini tra il 1612 ed il 1613, in coincidenza con le altre commissioni delle tele della Assunzione della Vergine e della Crocifissione, entrambe presenti nel medesimo tempio.

L’opera è considerata una delle principali espressioni artistiche del pittore. La scena è gremita di peronaggi che ruotano intorno alla figura della Vergine con il Bambino, i quali sono inondati da una luce cadente dall’alto. I pastori si accalcano per guadagnare uno spazio privilegiato di osservazione e lo stesso Giuseppe si confonde tra gli accorrenti. Il pastore che porta in grembo l’agnello rifulge con la camicia bianca, assurgendo al ruolo di co protagonista. L’agnello, simbolo del futuro sacrificio, rimane spento ad osservare il Bambino con cui condivide il destino. Sulla sinistra una figura si distingue per la tonaca rossa e l’elmo sulla testa. Si tratta di un centurione romano, anche’esso presago del martirio sulla Croce. Spiccano stilisticamente rispetto ai restanti personaggi il viso della Madonna e quello del pastore con l’agnello.

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